domenica 28 febbraio 2016

"SI - NO" di Uwe Albrecht

"SI - NO"
DI UWE ALBRECHT
MYLIFE EDIZIONI
 

Se anche tu vuoi ritrovare l’equilibrio e il benessere dentro di te, ricevendo direttamente dal tuo corpo le risposte alle domande che ti poni ogni giorno, questo è il libro giusto per te.

Sapevi che il corpo parla? Può dire “sì” e “no”. Come la tua voce interiore a volte ti avverte di un pericolo o ti dà supporto, anche il corpo lo fa modificando la propria tensione muscolare. Da qui l’intuizione del Dottor Albrecht, pioniere della medicina energetica ed esperto di numerose tecniche di guarigione, il quale attraverso un efficace test kinesiologico è stato capace di mettere in relazione tra loro mente e cuore ed insegnare come essere felici attraverso l’analisi del comportamento corporeo funzionale a determinati stimoli neurologici.

Domande, domande, domande e decisioni continue. È questo che è toccato in sorte a noi esseri umani. 
La responsabilità delle nostre azioni è il prezzo della nostra libertà.

Il test muscolare della lunghezza delle braccia si basa sulla reazione del sistema allo stress: se non sei a tuo agio con qualcosa, il tuo corpo dice di no e la lunghezza delle braccia appare diversa; se invece, al contrario, immaginare o pensare ad una certa situazione genera in te una sensazione di benessere e di piacere, i muscoli dimostrano la loro sinergia attraverso una postura perfettamente simmetrica. Questo libro, scritto in maniera molto chiara e semplice, ti mostra come usare il test per ricevere risposte immediate a qualsiasi disagio emerga dal tuo subconscio. Usandolo potrai capire cosa è meglio per te in ogni situazione e riuscirai a mantenere l’equilibrio in tutte le aree della tua vita, dalle relazioni personali alla salute psicofisica, dai soldi al complesso e variegato mondo del lavoro. Per fare il test ci vogliono pochi secondi e in cambio avrai risposte chiare, intuizioni e pace mentale: in una parola, ritroverai il benessere. 
Uwe Albrecht è medico e pioniere nel campo della medicina energetica, esperto di diverse tecniche e sistemi di guarigione.
Per acquistare il libro clicca QUI 

sabato 20 febbraio 2016

"Salute e Malattia - In rapporto a vicende umane e karmiche" di Rudolf Steiner

SALUTE E MALATTIA -
IN RAPPORTO A VICENDE UMANE E KARMICHE"
DI RUDOLF STEINER
 
Ogni malattia è assimilabile a una disarmonia, a uno squilibrio tra l’uomo interiore e quello esteriore. Nelle conferenze di Rudolf Steiner raccolte in questo volume vengono chiarite l’essenza delle forme di malattia e le cause della malattia in rapporto all’intero uomo e al karma. Viene indagato come malattia, salute, guarigione ed anche esito fatale della malattia siano parte dell’esistenza umana e possano contribuire alla nostra evoluzione. In questo senso la malattia giunge a definirsi ciò attraverso cui l’individuo trasforma se stesso in un essere sano: nella guarigione e persino nella morte, infatti, la malattia tende a superare se stessa e produce la guarigione non come qualcosa di estraneo alla persona, ma come una forma di salute che si genera dall’essenza stessa dell’uomo, in armonia con il suo essere.
 
“Non serve a nulla istruire semplicemente dei medici che sappiano che tal medicina serve per tal malattia, tal altra medicina per tal altra malattia. Dobbiamo rendere l’intera vita più sana.”
 
Indice delle conferenze:
1. La realtà delle forme di malattia, 1908
2. Malattia e guarigione, 1910
3. Malattia e salute in relazione al karma, 1910
4. Il sistema organico e l’organizzazione delle forze, 1922
5. Sulle cause della malattia, 1922
 
Rudolf steiner (Kraljevec 1861 - Dornach 1925) è il fondatore dell’antroposofia. Ha dato impulsi e contributi nei più diversi campi dello scibile umano che ancora oggi si rivelano d’una fecondità e importanza estremamente attuali.

sabato 13 febbraio 2016

La resilienza e la malattia



LA RESILIENZA E LA MALATTIA
La malattia nella visione olistica è la manifestazione di un disequilibrio. Sta di fatto che questa manifestazione crea un'anomalia che a sua volta innesca una reazione. È nella qualità di quella reazione che si entra nella dimensione della resilienza
Introspezione, indipendenza, interazione, iniziativa, disposizione di spirito sono tutte componenti di quel concetto più grande che è la resilienza.
  • Introspezione come inshight, capacità di autopercepirsi, porsi domande e farlo con una certa sincerità verso se stessi.
  • Indipendenza invece intesa come distacco, abilità di creare un sano distacco tra quel che accade e il mondo emozionale e fisico che abitiamo.
  • L'interazione è l'abilità di creare energie, sinergie, connettere, costruire ponti tra umani, connettersi in modo soddisfacente. 
  • L’iniziativa è l'abilità di far fronte ai problemi, reagire non in modo impulsivo ma ponderato, stando in quell'ambiente di pace interiore che è dato solo da un allenamento alla calma della mente.
Vi sono poi tre fattori ulteriori di cui uno è la creatività concepita come il fare ordine, il darsi obiettivi partendo dal caos, dal vasto orizzonte delle molteplici intenzioni: si aggiunge lo spirito dell'allegria, una certa forza vitale che si esprime nel vedere le cose con la giusta dose di relatività e ottimismo concreto. A tutto questo si unisce una morale condivisa, fatta dei valori della società di appartenenza. 

La resilienza e la crisi generata dalla malattia

Quando subentra la notizia di una malattia, cosa accade nell'andamento generale delle nostre azioni, siano esse o meno già condotte da uno spirito di resilienza puro? Come resiste il sistema ai cambiamenti prodotti dall'esterno?
Ci si chiede in termini di resilienza adattata a tanti ambiti, dal tessile all'informatico e persino nella resilienza ecologica. In questo ambito la variazione viene da dentro, dal corpo di chi si ammala o porta una malattia cronica. Si verifica sempre una crisi che solo successivamente può dar spazio a una ristrutturazione.
All'inizio qualcosa viene sconvolto, l'equilibrio e l'armonia si modificano. Non si può cercare subito un sanguinamento minore della ferita, occorre stare con quel dolore mentre, in modo simultaneo, si attivano le risorse che serviranno come benzina per reagire una volta che si è attinto alla propria disciplina interiore

Stare in ascolto della malattia. La metamedicina


La forza interiore, la resilienza e la malattia

Tutta la vita è un imparare a prendere l'esistenza stessa, coglierla, saperla valorizzare. In questo senso la morte assume la valenza di un'amica, come in molte tradizioni spirituali. Un'amica, un faro, una grande luce di ricordo, ovvero ricordarsi di sé, avere nel cuore chi si è. La malattia subentra e non è un evento scelto o desiderato, apre il varco all'incertezza.
Molte delle discipline che si praticano attualmente, dallo yoga al tai chi, servono per allenarsi al disequilibrio, senza temerlo, senza fuggirne. In questo senso la meditazione è una potentissima risorsa per fluire nell'esistenza.
Ci si trova di colpo di fronte alla limitatezza dell'essere umano. In questo senso il termine resilienza può esser definito come un “saltare indietro per prendere un’altra posizione” secondo Rundy Paush, brillante informatico colpito da una malattia degenerativa, per descrivere il grado in cui una struttura metallica o mentale è capace di resistere a un urto.
La vittima è soggetta a un doppio dolore, il trauma e la sua rappresentazione successiva che consente di rivalutare la sofferenza, integrandola nella propria storia personale. Miliardi di testi spiegano e contribuiscono a dare un'idea di quella che eè la forza interiore, ma noi preferiamo ricorrere alle parole di Paush, tanto eloquenti quanto veritiere, contenute nel suo straordinario libro La vita spiegata da un uomo che muore.
Queste parole sono una vera e propria risorsa per chiunque : "Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarli. Sono lì per fermare gli altri."  
Antonella Delle Fave, docente di Psicologia all’Università Statale di Milano- Ospedale Sacco, spiega così la resilienza: "All’interno delle definizione di resilienza è implicito il fatto che ci sia una cosiddetta "condizione estenuante o estrema." In sintesi, viene richiesto di accedere a un maggior numero di risorse, per far fronte a una necessità che in questo caso è la malattia. La forza interiore serve per innescare una vera e propria ripresa evolutiva. Vale anche per malattie che colpiscono l'anima, come la depressione.
Quando lo stato di energia cala, arriva un momento in cui si decide di far fronte, attivare le risorse, riprendersi la vita. Come un sistema, l'organismo tutto partecipa a riprendersi le proprie condizioni di equilibrio, ripristinarle, renderle ancora più strutturate. 
(fonte cure-naturali.it) 

lunedì 8 febbraio 2016

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